La disseminazione delle piante: strategie naturali per la diffusione dei semi

Tutte le piante producono frutti con un obiettivo principale: proteggere e diffondere i loro semi. I semi devono essere ben protetti da numerosi strati di tessuti vegetali per superare le difficoltà che incontrano prima della germinazione.

Se tutti i semi prodotti da una pianta cadessero e germinassero ai suoi piedi, si creerebbe una vegetazione così fitta che la vita sarebbe impossibile per le giovani pianticelle. Per questo motivo, ogni pianta cerca di allontanare il più possibile da sé tutti i suoi semi.

La disseminazione permette alle piante di colonizzare nuovi territori, ridurre la competizione intraspecifica e aumentare le possibilità di sopravvivenza della specie.

Alcune piante utilizzano movimenti meccanici per lanciare i semi lontano da sé. Queste piante sono chiamate "bolocore", dal greco "bolos" che significa lancio.

Esempi tipici sono i Begliuomini (Impatiens nolitangere) e il cocomero asinino, che cresce nelle zone aride sulle spiagge sabbiose. Questi frutti esplosivi utilizzano la pressione interna per lanciare i semi.

Tuttavia, con questo sistema la disseminazione non può estendersi oltre qualche metro di distanza dalla pianta madre, limitando l'efficacia di questa strategia.

Molte piante che hanno frutti e semi piccoli, leggeri e muniti di ali affidano al vento il compito di provvedere alla disseminazione. Queste piante sono chiamate "anemocore", dal greco "anemos" che significa vento.

È il caso dei semi di olmo, pino, carpino, acero e frassino. Tutti questi semi sono provvisti di membrane sottili, simili ad ali, e basta un minimo soffio di vento perché si levino in aria e spicchino il volo.

Poiché il seme dispone di una perfetta collocazione del centro di gravità, quando cade si trova nella posizione giusta per la germinazione. I semi che germogliano sui tetti o sulle pareti rocciose delle montagne utilizzano spesso questo sistema.

Le piante "idrocore" (dal greco "hydor" che significa acqua) utilizzano le correnti d'acqua per trasportare i loro semi su lunghe distanze.

L'esempio più famoso è la palma da cocco. La prima vegetazione che popola una nuova isola corallina dell'Oceano Pacifico è sempre la palma da cocco. Questo succede perché le noci di cocco, una volta mature, cadono direttamente nel mare.

Trascinate dalle correnti marine, le noci compiono lunghi viaggi per approdare sulle spiagge dove germoglieranno. Durante il viaggio, lo strato di fibre che le avvolge ha una funzione protettiva dalla corrosione del sale marino, mentre l'aria presente fra le fibre ne assicura il galleggiamento.

Il fenomeno avviene anche con alcuni semi di altre piante che sono trasportati dalla Corrente del Golfo verso la Norvegia.

Le piante "zoocore" (dal greco "zoos" che significa animale) utilizzano gli animali per trasportare i loro semi. Esistono due strategie principali per questo tipo di disseminazione.

Trasporto esterno: Alcuni frutti si fanno trasportare aggrappandosi per mezzo di apposite setole, spine o aculei alla pelliccia degli animali che sfiorano gli arbusti. È il caso dell'erba medica e della bardana.

Trasporto interno: Altri frutti si fanno mangiare per provvedere alla disseminazione. I loro semi, grazie alla durezza delle bucce, passano attraverso il tubo digerente degli animali e vengono depositati con gli escrementi a grande distanza dalla pianta madre.

Seguono questo procedimento il vischio, l'uva, il biancospino, il ciliegio, il ribes e la mora di rovo. Questi frutti sono spesso colorati e dolci per attirare gli animali.

La disseminazione è un processo fondamentale per il mantenimento della biodiversità e per la colonizzazione di nuovi ambienti. Permette alle piante di adattarsi ai cambiamenti ambientali e di espandere il loro areale di distribuzione.

Molte specie animali dipendono dai frutti delle piante per la loro alimentazione, creando una relazione di mutualismo che beneficia entrambe le specie.

La comprensione dei meccanismi di disseminazione è importante anche per la conservazione delle specie vegetali e per la gestione degli ecosistemi naturali.